Il CCD a bianco e nero
Il CCD a colori
Per ricreare un' immagine a colori non è sufficiente analizzare solo la quantità di luce che investe il CCD ma necessitano anche le sue componenti cromatiche. Nel campo cinematografico professionale si utilizzano per questo scopo 3 CCD su ciascuno dei quali vengono proiettate le componenti di verde, rosso e blu dell' immagine, scomposte attraverso un prisma. Questa soluzione è molto costosa e non viene per questo utilizzata nel campo della videosorveglianza. Si ricorre invece ad un espediente per permettere ad un unico CCD di analizzare i colori dell' immagine.
In un sensore ottico a colori viene posta sul CCD una griglia filtrante, dove ad ogni pixel corrisponde un filtro in grado di consentire il passaggio delle sole componenti verdi, rosse o blu. Un esempio di griglia filtrante si vede nella figura a fianco. Si può notare nella figura che il numero dei filtri verdi è doppio rispetto ai filtri rossi e blu (25% blu, 25% rossi, 50% verdi) questo perchè l' occhio umano è più sensibile a questa componente cromatica. Quello che nel CCD in bianco e nero era un unico pixel, nel sensore ottico a colori diventa un' area di rilevazione, detta quadrante, composta da un pixel rosso, uno blu e due pixels verdi . Questo spiega perchè le telecamere in bianco e nero hanno solitamente una risoluzione molto più alta delle telecamere a colori: laddove il CCD in bianco e nero utilizza un pixel, il CCD a colori ne usa 4.